
Articolo della Gazzetta del Sud del 21/01/2019.
“Aspromonte”, a Samo un sogno che si avvera.
“Ci abbiamo sempre creduto e siamo orgogliosi di aver realizzato il nostro progetto”
SAMO – Un sogno che si è avverato. Tiziana Pizzati (presidente), Mariantonietta Bonfà, Vincenzo Carrà, Antonio Micchia e Vincenzo Ferraro sono i cinque giovani della cooperativa Aspromonte che a Samo sono riusciti a portare avanti ed a realizzare il loro progetto.
<<Siamo orgogliosi – hanno detto in coro i soci – per l’inaugurazione avvenuta da poche settimane del nostro laboratorio di trasformazioni di prodotti agroalimentari dove lavoreremo gli ortaggi che coltiviamo a chilometro zero e selezioniamo a mano, per produrre sottoli e sottaceti. Tutto avviene artigianalmente e seguiremo sempre le ricette tradizionali che ci hanno tramandato le nostre madri>>
Ecco il racconto di un’avventura: <<All’inizio è stata dura. L’inesperienza, le porte chiuse in faccia, un contributo non concesso. Ma non abbiamo mollato, lavorando sodo, senza mai smettere di crederci. Gradualmente sono arrivati i primi piccoli successi e oggi, dopo quasi tre anni dalla costituzione ella cooperativa, siamo fieri. Abbiamo costruito tutto questo soltanto con il nostro lavoro e senza contributi>>.
Arriva anche il momento dei ringraziamenti: <<A tutte le persone che ci hanno aiutato e alle aziende già presenti sul territorio che ci hanno messo a diposizione la loro esperienza. Agli architetti, ai tecnologi alimentari, agli agronomi, Ai tecnici. All’Amministrazione comunale di Samo ed all’Ente Parco d’Aspromonte perché si sono sempre fidati di noi. Al nostro presidente, il prof. Giuseppe Bombino, che ci ha creduto da prima di chiunque altro>>.
E ci sono altri traguardi da tagliare: <<Noi vogliamo raccontare la nostra terra con passione e vogliamo far conoscere al mondo quanto è splendido l’Aspromonte e quanto è generosa la sua gente. Spesso ci sentiamo dire che per noi giovani è tutto semplice perché abbiamo tempo ed energia. Ma questo è vero solo in parte poiché i giovani hanno anche paura e dubbi. Però c’è qualcosa di più forte e sono i nostri sogni e la nostra testa dura proprio come la roccia dell’Aspromonte. Resteremo qui e lotteremo con tutta la nostra anima perché la posta in gioco è la più alta, è il nostro futuro. Questo è l’inizio di un cammino che vogliamo percorrere per questo territorio, per noi e per tutti quei ragazzi che restano>>.